COMUNICATO di CAIAZZONONSILEGA sulla visita istituzionale del Ministro Valditara a Caiazzo (15 maggio 2025)
L’annunciata visita del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nelle scuole del nostro comune è l’ennesima messinscena propagandistica, cucita su misura per offrire visibilità a un partito di governo – la Lega – che ha sempre dileggiato questo territorio. Non sono lontani i tempi in cui proprio il ministro dell’istruzione era esponente di quella Lega che rivendicava orgogliosamente di essere Nord.
Dopo la visita ad altri comuni campani, alla presenza di studenti sottratti alle lezioni per sventolare bandierine tricolore, oggi Valditara, non si sa per quale ragione concreta al di là della passeggiata istituzionale per riempire la sua pagina social, si concede alla vista, e solo a quella, degli alunni, dei docenti e di tutto il personale scolastico, accompagnato dagli amministratori locali in adorazione.
Ci farebbe piacere però anche conoscere dal Ministro quali strumenti intenda mettere in campo per salvare la scuola italiana delle aree interne: Caiazzo ne può essere un concreto esempio.
Anni fa, quando già cominciava ad avanzare il rischio della chiusura degli istituti caiatini, si tentò di costruire un servizio di trasporto scolastico, un bus di linea che avrebbe collegato i comuni limitrofi – Limatola, Castel Morrone, Ruviano e altri – per portare i ragazzi a frequentare le scuole superiori di Caiazzo. Un’idea concreta, un’opportunità di crescita per il nostro territorio. Ma chi sedeva e siede nelle stanze del potere cittadino, non ebbe il coraggio e la convinzione per portare avanti questo proposito. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
In pochi anni si è giunti alla chiusura dello storico Istituto per Geometri di Caiazzo e della sezione pedagogica di Alvignano, luoghi di formazione che hanno visto intere generazioni crescere tra quei banchi. Oggi non resta che la nostalgia e qualche foto sbiadita.
Il nostro liceo scientifico, prima autonomo Liceo scientifico “Nicola Covelli”, è stato accorpato al Liceo Giannone di Caserta, forse scongiurando la definitiva chiusura dell’istituto, ma tutto ciò non è stato certo sufficiente. E a testimoniarlo sono i numeri spietati: appena 84 studenti iscritti nell’anno scolastico 2024/2025, con una quarta classe composta da soli 11 alunni. Se non si interviene subito, Caiazzo perderà anche l’ultima sua scuola superiore. Per sempre.
E mentre l’edificio nuovo della sede liceale si presenta come una cattedrale nel deserto senza fedeli, non si intravede alcuna azione concreta, nessuna strategia. In compenso possiamo vantare la presenza del ministro leghista in tour. Davvero tutto ciò basta a salvare il futuro dei nostri giovani?
Il tempo delle scuse è finito. Serve una presa di coscienza collettiva.
La riforma di cui è stato promotore Valditara ha sicuramente stravolto molti meccanismi e programmi ministeriali, oltre che l’approccio educativo richiesto ai docenti e ha posto tra gli obiettivi la creazione di una solida identità nazionale basata sullo studio della storia dell’occidente. Mentre l’Italia dei bambini senza cittadinanza salva la scuola ogni giorno, mentre il nostro Paese si prepara al referendum dell’8 e 9 giugno, il governo italiano e la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa, invitano all’astensione. Nelle nostre scuole sono circa un milione gli studenti stranieri, l’11,2% del numero totale di iscritti ma, in un mondo che cambia e che diventa sempre più multietnico, la destra fa ostruzionismo alla crescita culturale della nostra nazione. È ormai chiaro che la politica cui assistiamo e di cui siamo, purtroppo, strumento inconsapevole, non ha come priorità la rinascita della scuola, la valorizzazione del corpo docente o la tutela degli studenti. La priorità è il consenso e la vera sfida è solo assicurarsi un posto nel gotha del potere.
Basta all’umiliazione dei nostri territori.
Basta ai giochi di potere.
Invitiamo tutti i cittadini, docenti, studenti, personale scolastico a rivendicare con forza un’istruzione pubblica viva, presente, partecipata, radicata nel territorio. A chiedere conto – con parole, con proteste, con presenza attiva – di ogni euro speso e ogni decisione presa nel nostro nome.
Per il diritto allo studio.
Per la dignità delle nostre scuole.
Per il rispetto della nostra intelligenza.
Per un’Italia migliore.